No, questo non è il solito articolo celebrativo della donna pubblicato l'8 marzo. Se andate in cerca di originali slogan da copiare e incollare nella caption del vostro post Facebook quotidiano o l'ennesima propaganda femminista da appoggiare e condividere vi consigliamo di voltare pagina, anzi, chiudere pagina. Troverete piuttosto nomi che meritano di essere menzionati oggi, domani e in qualsiasi giorno dell'anno non perché donne ma perché architetti, designer, artiste. Nomi che non hanno bisogno di presentazioni e nomi per lo più "sconosciuti" al grande pubblico, autrici di celebri edifici e piccoli capolavori: "Sono un architetto, non una donna architetto" ha affermatato La Dame dell'architettura Zaha Hadid.
Dunque, all'appello.
A come Aulenti Gae
Prima tra tante ma solo nel rispetto di un rigoroso ordine alfabetico e non d'importanza. Instancabile intellettuale, prima redattrice di Casabella e poi collaboratrice di Ernesto Nathan Rogers in un Italia in macerie tutta da ricostruire, industrial e interior designer incurante di mode e tendenze, lavora per Fiat, Max Mara, Knoll e Artemide, trasforma la dismessa Gare d'Orsay in spazio espositivo di meraviglie - dalla "Notte stellata" di Van Gogh alla "Colazione sull'erba" di Manet - e firma, tra le tante, la lampada Pipistrello per Martinelli, icona del design italiano, sempre rifiutando l'odiato appellativo di archistar.