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10 Storie d'amore e design

Beatrice di Beatrice - 2023-02-14

"Chi si somiglia, si piglia" recita un vecchio detto e lo conferma pure la scienza. Passioni e idee comuni sono un buon punto di partenza o, per usare un termine tecnico, sono le fondamenta su cui edificare una vita insieme. Per celebrare il giorno più romantico dell'anno abbiamo raccolto dieci storie fatte d'amore e progetti nati tra le mura di casa. Dal maestro Enzo Mari e la moglie - la critica d'arte - Lea Vergine ad Alvar e Aino Aalto, dagli americani Eames ai tedeschi Albers, da Lella Vignelli e consorte ad Afra e Tobia Scarpa, dalle mille muse di Ettore Sottsass ai Fuksas, sino ai giovanissimi (e riservatissimi) Formafantasma. E un amore "diverso" ma non per questo meno speciale, l'amicizia tra i designer Alessandro Mendini e Anna Gili. Dieci racconti e un filo conduttore: l'arte.

Enzo Mari e Lea Vergine

Un amore che fa scandalo, un amore nato lentamente nella Napoli degli anni Sessanta, scandito giorno dopo giorno dalle fascette di Timor, fiorito poi nella capitale meneghina che guarda con distacco la relazione extraconiugale - dunque illegale -  di Enzo Mari, tra i pionieri del design italiano, e la critica e scrittrice Lea Vergine. Razionalmente concreto lui, sognatrice utopista lei: "L'arte è un concetto democratico l'opera deve arrivare a tutti e essere riproducibile" sostiene l'autore di intramontabili e inconfondibili pezzi come Mariolina e Formosa nelle costruttive discussioni quotidiane con la compagna sostenitrice invece dei movimenti artistici in voga nel secondo Novecento - dall'arte cinetica alla body art. Confronto e sfida fino all'ultimo giorno, insieme.

Enzo Mari e Lea Vergine muoiono a un solo giorno di distanza nell'ottobre 2020.

Charles e Ray Eames

"Cara signorina Kaiser, ho 34 anni (quasi), sono single (di nuovo) e al verde. La amo molto e vorrei sposarla davvero presto. Non posso promettere di mantenerci al meglio, ma se mi viene data la possibilità ci proverò sicuramente. Qual è la dimensione di questo suo dito? Con amore, Charlie". Correva l'anno 1941 e così, nero su bianco, ha inizio la storia e il - da molti definito "più bel" - sodalizio artistico tra l'allora professore Charles Eames e l'alunna aspirante pittrice Bernice Alexandra Kaiser (per tutti Ray). Complici e colleghi mettono radici a Los Angeles dove, a due passi dall'oceano tra eucalipti centenari, costruiscono Eames House, nido e fucina di iconici oggetti, giocattoli e arredi firmati dalla coppia: dalla sedia-abbraccio Plastic Chair alla celebre Lounge Chair and Ottoman. Quarant'anni assieme tra bigliettini scritti a mano e sperimentazioni che hanno portato il Design nelle case di tutti.

Formafantasma

Una vita privata lontana dai riflettori quella dei due giovanissimi designer (ma già affermati sulla scena internazionale) Andrea Trimarchi, siciliano doc, e Simone Farresin, veneto d'origine. Di loro sappiamo pochissimo: un appartamento nel cuore di Amsterdam e un inquilino a quattro zampe, gli studi accademici a Firenze e poi un trasloco ad Eindhoven - seconda tappa del loro viaggio insieme e cuore del design d'avanguardia in Europa - che, nel 2009, vede nascere Formafantasma, un progetto-manifesto della poetica dei due: amano, mescolano passato e futuro, fondono tradizione e innovazione senza alcun limite e confine imposto. Attingendo l'uno alle inclinazioni e capacità dell'altro arrivano presto nei musei e al successo con pezzi degni di nota. Da WireLine per Flos a Bugia e Gambalunga per Ron & Hill, dalle linee di Vasi per Cassina e Bitossi Ceramiche alla collezione Craftica per Fendi. Il finale di questa storia d'amore e design? Ancora tutto da scrivere (e da scoprire).

Afra e Tobia Scarpa

Tra una lezione di decorazione di Franco Albini e l'altra Afra (Bianchin) e Tobia Scarpa  - lui figlio d'arte, lei originaria della provincia veneta - si conoscono e  ancora sporchi di vernice si innamorano.  Dai banchi di scuola (o meglio dell'università) sino all'altare, dalla sedia Pigreco alla prima collaborazione importante, quella con Flos, arrivano insieme. Così con Fantasma, Biagio, Pierrot, Ariette e Papillona scrivono e aggiungono nuove pagine ai libri di storia su cui fino a qualche anno prima studiano nelle biblioteche di Venezia. Poi i premi e i musei, la Poltroncina 925 tra i capolavori del MoMA di New York. Nella gioia e nel dolore, Afra e Tobia attraversano fianco a fianco gli ultimi decenni del Novecento, trasformano lampade in sculture e quasi silenziosamente si fanno ambasciatori del design Made in Italy nel mondo.

Alvar e Aino Aalto

Rigoroso e equilibrato come le sue creazioni Alvar Aalto ha custodito e riservato il lato più dolce della sua personalità ad Aino, conosciuta nel 1924 quando giovanissima - dopo brevi esperienze lavorative con Oiva Kallio e Gunnar A. Wahlroos - trova impiego nell'atelier Aalto di Helsinki. Dodici mesi dopo il primo appuntamento programmano la luna di miele direzione Italia. Seguono gli innumerevoli viaggi intrapresi insieme e i progetti concepiti a quattro mani tra la cucina e lo studio della casa a Munkkiniemi:  dalla loro residenza estiva Villa Flora, alla Vyborg City Library, la biblioteca di Viipuri, specchio dell'interesse della coppia per i dettami del Bauhaus, fino al Sanatorio di Paimio dove Alvar scrive gli spazi e Aino disegna la sedia Paimio. E poi Artek - la linea di complementi d'arredo funzionali che fonde arte tecnologia -, ultima avventura condivisa. Nel 1949 Aino muore lasciando un vuoto nella vita del compagno e nel panorama artistico scandivano.

Alessandro Mendini e Anna Gili

Protagonisti di questo episodio sono Anna Gili e Alessandro Mendini il radical designer (spesso così definito dalla critica) che negli anni ha collaborato con Zanotta, Philips, Venni, Bisazza e Cartier e che trasforma per lei un oggetto, un indispensabile accessorio, in un personaggio ormai iconico destinato ad animare ironicamente migliaia di tavole e cene in compagnia: il cavatappi Alessi Anna G. Chi non conosce questa silhouette? Questo volto incorniciato da un caschetto entrato immediatamente nell'iconografia degli anni '90?  Una dedica e un gesto d'amore anzi d'amicizia (che pur sempre una forma d'amore è).

Massimo e Lella Vignelli

Compagni nella vita e nel lavoro, Massimo e Lella Vignelli aprono nella Milano degli anni Sessanta Lella & Massimo, ufficio di design e architettura. Emigrano poi negli USA: in valigia esperienza e design italiano che con loro sbarca oltreoceano. Si sposano e sposano e la filosofia "se non lo trovi, disegnalo tu". Progettano con minuziosa cura e rigorosa attenzione ogni oggetto - dalla lampada Fungo per Venini alle stoviglie impilabili Contatto, dalla poltrona Intervista datata 1989 alle collaborazioni con Ducati, Knoll, Benetton - sempre nel nome del savoir faire artigianale e del fare bene. Condividono equilibrio e eleganza, semplicità e mezzo secolo di carezze e carriera.

Doriana e Massimiliano Fuksas

Complementari eppure in perfetta armonia. Così Doriana definisce lei e il marito, Massimiliano Fuksas. Quando si incontrano per la prima volta lei - indole ribelle - è una studentessa di Storia dell'architettura moderna, lui già architetto di professione e professore alla Sapienza: "Noi avremo una bambina" le dice. Si perdono e si ritrovano davanti al Pantheon un paio di anni dopo, di bambine al mondo ne mettono due e diventano la coppia di architetti più influente. Firmano il Centro Congressi di Roma, lo Zenith Music Hall di Strasburgo, i nuovi archivi nazionali di Francia e edifici in tutti i continenti: «Non so perché funziona tra di noi, ma funziona [...]. Si può dire che la nostra storia duri dal doppio del tempo».

Anni e Josef Albers

Due vite contrapposte quelle di Anni e Josef Albers. Lei, figlia della borghesia ebrea berlinese nel 1922 non ammessa alla Bauhaus, vende il giro di perle per comprare "l'abito buono" a lui di origini umili e presentarlo a genitori e fratelli. Contro ogni regola socialmente imposta e i voleri della famiglia convolano a nozze e si guadagnano uno la cattedra della scuola d'arte di Dessau, l'altra l'ambito posto fra quegli stessi banchi. Stessa passione per il colore, espressione della loro voce, applicato in ambiti diversi scrivono insieme le nuove regole visive del design moderno: lei al telaio, lui su tela ma senza mai realizzare un pezzo firmato da entrambi, rispettando e amando l'uno il lavoro dell'altro.

Tutti gli amori di Ettore Sottsass

Lina, l'amore di gioventù, quello che ti toglie l'appetito e si dimentica in fretta. Geka, incontrata durante la guerra. La storia con Fernanda, figlia della Genova bene, inizia con una telefonata e prosegue sul palco di un teatro. Poi Cleide che da Barcellona arriva in Italia per "imparare il design". E mille altre sono le muse che costellano la vita di Ettore Sottsass - la firma del calcolatore Olivetti, di Valentine - La Macchina da Scrivere -, della serie Tenebre per Memphis e la lampada Tahiti solo per citare alcune. E infine Barbara Radice, conosciuta sul vaporetto 8, e compagna fino all'ultimo giorno. Lei racconta le emozioni e le opere di lui, parla di un amore eterno, prima e dopo: "perché morte non ci separi". 

"Perché morte non ci separi" è il diario scritto da Barbara Radice dopo la morte di Ettore Sottsass e pubblicato nel 2017.